LEGGENDA IL DIVIETO DEI CASTELLI |
Teso: «il divieto dei castelli di sabbia è una leggenda metropolitana»
«In spiaggia a Eraclea è vietato fare i castelli di sabbia». Il divieto non sta scritto in alcun cartello, però la notizia della spiaggia-lager sta girando nei media nazionali e internazionali. Nei giorni scorsi su questo asserito "divieto" la seconda rete nazionale tedesca ha realizzato un servizio intervistando il sindaco Graziano Teso. Per nulla preoccupato della possibile cattiva pubblicità, anzi compiaciuto dell'ennesima occasione di far comparire il nome di Eraclea sui media più importanti, il primo cittadino ha abbozzato, più che smentito.
Non è stato forse l'anno scorso che il nome di Eraclea è balzato agli onori della cronaca nazionale più che per la bella pineta per gli "amori proibiti" al Mort, la bandiera blu della Fee e le tre vele di Legambiente, per il bagnino scoperto ad amoreggiare al largo sul pattino di salvataggio? Ora ci sono i castelli di sabbia negati ai bambini. Leggenda metropolitana? «Le ordinanze sull'uso del suolo demaniale marittimo - spiega il primo cittadino - sono emesse dai comuni balneari praticamente in fotocopia. Viene disciplinato l'uso della battigia, della zona d'ombra che a Eraclea Mare, unico comune litoraneo veneto prevede i picchetti degli ombrelloni a una distanza di 4 metri l'uno dall'altro, della zona servizi e pratica sportiva. Non è previsto per i bambini il divieto di fare castelli di sabbia».
Scritto da Maurizio Marcon venerdì 06 agosto 2010 Articolo tratto dal quotidiano: "Il Gazzettino" Nota sul copyright: ogni diritto di legge sulle informazioni fornite da Il Gazzettino S.p.A. editrice de "Il Gazzettino" spetta in via esclusiva a Il Gazzettino S.p.A.
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